I risultati di uno studio condotto recentemente da un gruppo di ricercatori olandesi e pubblicato su European heart journal, rivista della Società europea di cardiologia, hanno dimostrato che una dieta ricca di potassio aiuta a contrastare gli effetti di un eccesso di sale con un conseguente abbassamento della pressione arteriosa.
Lo studio sopracitato ha preso in esame 25 mila partecipanti e li ha seguiti nel tempo. L’età media delle persone reclutate era di 59 anni per gli uomini, e 58 per le donne. Per dare avvio allo studio, i ricercatori hanno misurato la pressione sanguigna e raccolto un campione d’urina dei partecipanti.
L’obiettivo finale era quello di valutare la correlazione tra assunzione di potassio e pressione sanguigna, correggendo il dato in funzione di età, sesso e consumo di sodio.
I risultati hanno evidenziato una relazione inversa tra consumo di potassio e pressione sanguigna sistolica soltanto nelle donne; per ogni grammo di aumento giornaliero di potassio, 2,4 mmHg di sistolica in meno.
A distanza di anni, gli uomini e le donne che erano stati reclutati per lo studio sono stati analizzati separatamente e le riduzioni del rischio di malattia cardiovascolare sono state rispettivamente, del 7% e dell’11%.
Dunque, sulla scorta di quanto appena affermato, è possibile evincere che una dieta ricca di potassio aiuti a preservare il cuore ma, che a trarne maggiori benefici, siano le donne piuttosto che gli uomini.
Infine, l’Oms raccomanda, per gli adulti, un consumo giornaliero di 3,5 mg di potassio e non più di 2 mg di sodio al giorno. Tra gli alimenti ricchi di potassio si annoverano: banane, patate dolci, frutta secca, fagioli, piselli, lenticchie e frutti di mare.