Al giorno d’oggi è possibile rallentare il declino cognitivo tenendo il cervello in continuo allenamento e portando avanti uno stile di vita ricco e stimolante. Ma come possiamo tenere il cervello in allenamento e stimolarlo correttamente?
Per stimolare il nostro cervello sono fondamentali diversi fattori, tra questi ricordiamo: l’attività fisica ed una corretta alimentazione.
L’esercizio fisico potenzia le funzioni esecutive del cervello perché consente una migliore ossigenazione di tutto il nostro sistema cardiovascolare.
Uno studio molto interessante ha reclutato soggetti di 50 anni in sovrappeso con uno stile di vita poco dedito all’attività fisica. Questi soggetti furono sottoposti per quattro mesi a esercizi aerobici e successivamente presentarono prestazioni superiori nei compiti di apprendimento e memoria.
Dunque, è stato confermato che due ore e mezza di allenamento a settimana avevano migliorato le loro capacità cognitive per quanto riguarda la memoria, l’attenzione e la velocità di elaborazione.
Inoltre, diversi studi hanno dimostrato come l’attività fisica sia considerata un fattore di protezione anche contro malattie come l’Alzheimer.
L’attività fisica, infine, non ha solo un effetto diretto, quello cioè, di ossigenare il sistema cardiovascolare, ma ha anche un effetto indiretto: riduce stress e ansia, favorisce il sonno e riduce le malattie croniche.
Per quanto riguarda l’alimentazione, invece, è ben noto che la qualità e la quantità del cibo consumato svolgono un ruolo cruciale nello sviluppo del nostro cervello e delle sue funzioni.
Grazie a diversi studi è stato dimostrato che una dieta ricca di acidi grassi omega-3 è fondamentale per la salute del nostro cervello.
Da ricordare, ad esempio, uno studio condotto in una scuola del Regno Unito in cui un gruppo di bambini è stato sottoposto ad un regime alimentare ricco di acidi grassi omega-3, mentre ad un altro gruppo è stato proposto del cibo simile che però non conteneva acidi grassi omega-3.
Furono poi esaminati i rendimenti scolastici di questi bambini che erano nettamente migliori nel gruppo che si era alimentato con acidi grassi omega-3.
Un’altra stanza fondamentale per il nostro cervello sono i flavonoidi, contenuti nel cacao, nel tè verde, negli agrumi, nel vino rosso e nel cioccolato fondente che hanno importati effetti antiossidanti e quindi aiutano a ridurre il declino correlato all’età della funzione cognitiva.
Un altro elemento fondamentale che non deve mai mancare nella dieta è l’acido folico, c’è un fortissimo legame tra declino cognitivo e acido folico. L’acido folico oltre ridurre il declino cognitivo riduce anche il rischio di Alzheimer.
Al contrario, invece, altri nutrienti hanno dimostrato di avere conseguenze dannose per il cervello.
Si parla del cosiddetto “cibo spazzatura”, cioè cibo con alto livello di grassi trans e saturi.
I grassi saturi sono perlopiù grassi animali che si trovano nelle carni bovine, nel latte, nelle uova e anche nelle carni suine. Alcuni grassi saturi hanno anche origine vegetale, come l’acido palmitico.
Gli acidi grassi saturi, se assunti in eccesso, vanno a modificare la normale composizione delle membrane cellulari diminuendone la permeabilità e la fluidità.
Inoltre, i grassi saturi sono in grado di innescare stati infiammatori che possono dare luogo all’insorgenza di tumori e malattie croniche.
I grassi trans, invece, sono composti sintetici molto utilizzati, si trovano in molte merendine, nel dado e nella margarina e il loro consumo fa sì che il colesterolo buono si riduca e aumenti il colesterolo cattivo.
Anche i grassi trans sono in grado di alterare la composizione della membrana cellulare modificandone la permeabilità e la fluidità e possono causare insulino-resistenza.
Infine, è molto importante attenzionare anche la quantità del cibo. È stato dimostrato, infatti, come l’introduzione di troppe calorie riduca la plasticità sinaptica e aumenti il rischio di subire danni celebrali.