Uno studio pubblicato di recente sul British journal of medicine ha identificato un altro responsabile del rischio di malattie cardiovascolari insieme al già noto eccesso di cloruro di sodio: gli zuccheri liberi, ovvero gli zuccheri aggiunti e quelli naturalmente presenti nel miele e nei succhi di frutta.
I risultati di questo studio appena citato hanno rafforzato le prove a sostegno della raccomandazione di ridurre il consumo di zucchero libero al di sotto del 5% dell’energia giornaliera totale.
A seguito dello studio è emerso come l’assunzione totale di carboidrati non fosse risultata associata a esiti di malattie cardiovascolari. Tuttavia, osservando i tipi e le fonti di carboidrati consumati, si è visto che un maggior consumo di zuccheri liberi attraverso alimenti quali bevande zuccherate, succhi di frutta e dolci era associato ad aumento del rischio di malattia cardio e cerebrovascolare.
Per ogni 5% in più di energia totale proveniente da zuccheri liberi, il rischio associato di malattie cardiovascolari totali aumentava del 7%, del 6% quello di malattie cardiache e del 10% quello di ictus. Ogni cinque grammi in più di fibre al giorno, invece, riduceva il rischio del 4%.
Dunque, gli autori concludono lo studio affermando che è assolutamente consigliato sostituire gli zuccheri liberi con zuccheri non liberi, per lo più presenti naturalmente in frutta e verdura intere. Infine, ingerire una maggiore quantità di fibre può aiutare a proteggere dall’insorgenza di malattie cardiovascolari.