È stato recentemente confermato da una serie di studi e metanalisi che i prodotti lattiero-caseari fermentati, ovvero prodotti da latte crudo sottoposto a fermentazione da parte di batteri lattici o co-fermentazione di batteri lattici, bifidobatteri e lievito (yogurt, latte fermentato e kefir), hanno una potente azione antinfiammatoria.
Rispetto al latte non fermentato, questi alimenti hanno mostrato diversi vantaggi a livello del tratto gastroenterico: migliorano la digestione del lattosio, riducono i sintomi di intolleranza e la distensione dello stomaco, accelerano il transito orocecale e del colon nella malattia infiammatoria intestinale.
Negli ultimi dieci anni, la relazione tra consumo regolare di questi alimenti e fattori di rischio cardiovascolare è stata valutata mediante studi prospettici di coorte che hanno confermato l’azione benefica degli alimenti fermentati. Il latte fermentato è stato associato a una riduzione del 4% del rischio di ictus, cardiopatia ischemica e mortalità cardiovascolare; l’assunzione di yogurt è stata associata a una riduzione del rischio del 27% per il diabete di tipo 2 e del 20% per lo sviluppo della sindrome metabolica.
Una revisione del 2022 afferma che una maggiore assunzione di prodotti lattiero-caseari fermentati può avere un certo potenziale nel ridurre il rischio di sviluppare diabete di tipo 2 a lungo termine, come già rivelato da studi di coorte longitudinali.
Molto importante è anche ricordare una metanalisi pubblicata di recente su Nutrition, metabolism & cardiovascular diseases in cui l’obiettivo era quello di esplorare gli effetti degli alimenti fermentati sui biomarcatori infiammatori.
Gli autori hanno ottenuto alcuni risultati statisticamente significativi: la proteina C-reattiva è diminuita nei partecipanti con malattie metaboliche, l’Ifn-γ è aumentato solo nell’intervento che è durato ≥12 settimane, solo con yogurt e solo nella popolazione sana.
Infine, dunque, è confermato che il consumo di alimenti fermentati ha una potente azione antinfiammatoria e, in particolare, che il latte fermentato è associato a un ridotto rischio cardiovascolare, mentre l’assunzione di yogurt è associata a un ridotto rischio di sviluppo di diabete e sindrome metabolica nella popolazione generale.