L’artrosi o l’osteoartrosi è una delle malattie croniche degenerative più diffuse in Italia: i dati di settore attestano che al momento ne soffrano circa 6 milioni di persone, ovvero sia il 10% della popolazione. Nello specifico, l’artrosi è caratterizzata dalla lesione o dalla perdita graduale della cartilagine articolare; può interessare tutte le parti del corpo ma si attesta che sono le ginocchia e l’anca le due parti del corpo maggiormente colpite. L’osteoartrosi ha un elevato impatto sociale ed è caratterizzata da una crescita costante negli anni, tuttavia, continua a rimanere una malattia curiosamente trascurata dalla collettività.
È bene sottolineare come le cartilagini siano destinate a consumarsi e a diventare sempre più sottili per via dell’età; non a caso, sono le persone sopra i 50-55 anni di età a soffrirne particolarmente. Ma è pur vero che l’osteoartrosi si può presentare anche in soggetti più giovani a causa di sovrappeso e sedentarietà ma anche, al contrario, in casi di eccessivi carichi sulle articolazioni per via di sport eccessivi o eventi traumatici. Tutte queste condizioni danno il via ad un processo degenerativo inarrestabile che se non viene individuato per tempo rischia di cause problematiche gravissime soprattutto perché, esclusivamente da un punto di vista scientifico, la cartilagine non si può “rigenerare”.
Da un punto di vista diagnostico, la gestione dell’osteoartrosi non è particolarmente semplice in quanto il medico deve tendenzialmente avere un approccio clinico e terapeutico molto flessibile. Questo accade perché, a seconda delle criticità che ha il paziente, il medico può ritenere opportuno affidarsi a trattamenti farmacologi o fisioterapici e, nel peggiore dei casi, a trattamenti infiltrativi o peggio operazioni chirurgiche.
Tendenzialmente, in casi in cui il paziente non risponde ai primi passi del trattamento, è prassi comune in ambito osteoarticolare effettuare infiltrazioni intra-articolari di acido ialuronico; anche chiamata viscosupplementazione è riconosciuta come una tecnica “conservativa” utilizzata da molto tempo per avere dei benefici sul dolore e sulla funzionalità articolare.
Nel momento in cui inizia il processo artrosico, l’acido ialuronico si riduce in quantità, andando a compromettere le normali caratteristiche del liquido sinoviale il quale svolge una funzione lubrificante e protettiva.