L’acido ialuronico (HA) è una molecola chiave che svolge un ruolo cruciale in vari processi biologici, dal mantenimento dell’idratazione della pelle alla lubrificazione delle articolazioni. Non sorprende quindi che sia largamente utilizzato in prodotti di bellezza e integratori alimentari, ma la sua efficacia può variare sensibilmente in base al metodo di somministrazione. Le domande alle quali vogliamo rispondere oggi sono: come si usa l’acido ialuronico e come si può massimizzare il suo effetto sul nostro organismo?

Scopriamo insieme come usare l’acido ialuronico in modo efficace, esplorando i metodi più innovativi e le differenze cruciali che permettono a questa sostanza di trasformarsi in un vero elisir di benessere.

Come si usa l’acido ialuronico: una panoramica

L’acido ialuronico può essere assunto in diverse forme, ognuna con caratteristiche specifiche:

  • topica (creme e sieri) – viene applicato direttamente sulla pelle, idratandola in superficie e migliorando l’elasticità. È ideale per trattamenti cosmetici e anti-invecchiamento;
  • orale (capsule, compresse) – assunto per via digestiva, aiuta a sostenere l’idratazione della pelle e la salute delle articolazioni;
  • sublinguale – somministrato sotto la lingua, consente un assorbimento rapido e diretto nel sangue;
  • infiltrazioni – iniezioni dirette nelle articolazioni, usate per trattare problemi articolari;
  • filler – iniezioni sul viso o in altre parti del corpo per correggere gli inestetismi.

L’acido ialuronico viene quindi utilizzato nella maggior parte dei casi per via topica (come in sieri e creme) o per via sistemica (integratori).

In ambito topico, è noto per la sua capacità di trattenere acqua nella pelle, migliorando l’idratazione e la compattezza. Tuttavia, il focus di questo articolo è su come usare l’acido ialuronico per via sistemica, cioè dall’interno, per ottenere benefici su tutto il corpo, come pelle, occhi, capelli, mucose, tessuti connettivi e articolazioni.

Uno dei metodi più mirati e potenti per utilizzare l’acido ialuronico è attraverso le infiltrazioni. Queste sono iniezioni dirette nelle articolazioni, comunemente utilizzate per trattare problemi come l’artrosi o la degenerazione delle cartilagini. La loro funzione è semplice ma efficace: ripristinare la lubrificazione naturale delle articolazioni, riducendo l’attrito tra le ossa e migliorando la mobilità. Le infiltrazioni sono utilizzate soprattutto in campo ortopedico e sportivo, e agiscono come una sorta di “olio lubrificante” per il corpo, alleviando il dolore e ritardando la necessità di interventi più invasivi. Se il tuo obiettivo è risolvere problemi articolari in modo immediato e localizzato, le infiltrazioni offrono una soluzione rapida e mirata.

Le infiltrazioni, però, oltre ad essere un metodo di somministrazione molto specifico e piuttosto fastidioso, richiedono anche una prescrizione medica. Qui, invece, vogliamo parlare anche delle alternative accessibili a tutti e che si sono rivelate efficaci per un’ampia varietà di situazioni: gli integratori di acido ialuronico.

Quanto sono efficaci? In passato, quando abbiamo analizzato l’acido ialuronico in compresse, abbiamo parlato di peso molecolare della sostanza, ma non è sufficiente a spiegare perché alcuni integratori funzionano meglio di altri.

A fare la differenza, infatti, è anche il modo in cui l’acido ialuronico viene assorbito dall’organismo, un dettaglio non da poco che fa tutta la differenza, ed è qui che entra in gioco il concetto di biodisponibilità.

Come si usa l’acido ialuronico: la biodisponibilità

Quando l’obiettivo è il benessere globale, che coinvolga non solo le articolazioni ma anche la pelle e altri tessuti, è importante scegliere con attenzione come utilizzare l’acido ialuronico. In questo caso, l’assorbimento per via sistemica diventa fondamentale, e qui entra in gioco il concetto chiave di biodisponibilità.

Biodisponibilità è il termine tecnico che indica la percentuale di una sostanza che effettivamente entra nel circolo sanguigno e diventa disponibile per l’organismo dopo la somministrazione. Questo concetto è essenziale quando parliamo di efficacia, perché non tutte le vie di somministrazione permettono all’acido ialuronico di essere assorbito nello stesso modo.

Queste differenze possono cambiare radicalmente l’efficacia dell’acido ialuronico, ed è per questo che dobbiamo fare una distinzione chiara tra i diversi metodi di assunzione.

L’assorbimento intestinale: un percorso complesso

Prendiamo, ad esempio, l’acido ialuronico assunto per via orale, attraverso capsule o polveri.

Questa forma di assunzione può sembrare semplice e pratica, ma il viaggio dell’acido ialuronico attraverso il sistema digestivo è tortuoso.

L’acido ialuronico, infatti, è costituito da macro molecole che non riescono ad attraversare le maglie del nostro intestino, quindi una volta ingerito e raggiunto lo stomaco, ha difficoltà a passare nel sangue che è la via attraverso la quale raggiunge i vari organi. I prodotti a base di acido ialuronico utilizzato così com’è, spesso non sono efficaci perché di principio attivo ne viene assorbito poco.

Immagina l’intestino come la rete delle porte del gioco del calcio: quando si fa goal il pallone finisce la sua corsa proprio sulla rete che ha delle maglie che non lo fanno passare. Allo stesso modo le grandi molecole di acido ialuronico non passano la barriera intestinale e quindi entrano in gioco gli enzimi e gli acidi gastrici che metabolizzano, quindi distruggono, l’acido ialuronico e lo eliminano.

Il risultato è una biodisponibilità ridotta, con una percentuale molto bassa della sostanza che effettivamente raggiunge il sangue e i tessuti. Il percorso intestinale, quindi, può incidere significativamente sulla quantità di principio attivo che riesce ad arrivare effettivamente a destinazione.

Questo significa che, sebbene l’acido ialuronico assunto per via orale possa avere effetti positivi, questi potrebbero essere meno pronunciati o richiedere più tempo per manifestarsi. Il suo percorso all’interno dell’organismo è lento e frammentato, ed è per questo che si cercano soluzioni alternative.

L’idrolizzazione è la via

Torniamo alla rete del gioco del calcio: se invece del pallone, tirassimo una pallina da ping pong, questa attraverserebbe facilmente la rete. Ecco cosa serve affinché l’acido ialuronico attraversi la barriera intestinale, delle molecole più piccole.

E questo è stato risolto con l’idrolizzazione, una tecnica naturale per ridurre le dimensioni delle molecole di acido ialuronico, che diventano in grado così di attraversare le maglie dell’intestino e finire nella loro autostrada per raggiungere gli organi bersaglio, il sangue.

L’assorbimento sublinguale: una marcia in più

L’idrolizzazione dell’acido ialuronico, ovvero la riduzione delle dimensioni delle sue molecole, permette un metodo di assorbimento più sofisticato ed efficace: la via sublinguale.

Con questa modalità, l’acido ialuronico viene posto sotto la lingua, dove le mucose ricche di vasi sanguigni lo assorbono direttamente, bypassando il sistema digestivo. Ciò significa che la molecola viaggerà ad una velocità molto maggiore e qualora una porzione di sostanza dovesse essere ingerita, questa non verrà degradata, perché comunque attraverserebbe ugualmente la barriera intestinale.

Tutto ciò si traduce in una biodisponibilità assimilabile al 100%.

Riassumendo, questo metodo offre due vantaggi principali:

  1. rapidità e potenza – grazie all’assorbimento diretto, l’acido ialuronico sublinguale entra nel sangue quasi immediatamente, fornendo risultati rapidi e visibili. Che tu stia cercando di migliorare l’elasticità della pelle, sostenere le articolazioni o nutrire i tessuti connettivi, l’effetto è più rapido e profondo;
  2. migliore efficacia – saltando lo stomaco e l’intestino, la molecola mantiene la sua integrità chimica e arriva ai tessuti in una forma più pura e attiva. Questo si traduce in un’azione potenziata rispetto all’assunzione per via orale, rendendo il metodo sublinguale una scelta superiore per chi desidera ottenere benefici tangibili in minor tempo.

Come usare l’acido ialuronico puro?

La combinazione di acido ialuronico puro con il metodo di somministrazione sublinguale rappresenta una svolta per chi cerca risultati concreti e veloci.

Per la pelles, i capelli, gli occhi, le mucose e i tessuti, usa Osidra.

Per la salute delle articolazioni, usa Cartial D.

Le biotecnologie adottate per questi due prodotti dimostrano come la scelta del metodo di assunzione possa fare la differenza tra un prodotto che promette risultati e uno che li offre realmente.

Come usarli? É veramente semplicissimo: il dosaggio consigliato sia per Osidra che per Cartial D va da 1 a 3 ml al giorno, con cicli di trattamento di tre mesi.

Come assumere Osidra:

  • 1 ml al giorno = 5 puff totali.
  • 2 ml al giorno (dosaggio ottimale) = 1 ml al mattino e 1 ml alla sera (in totale 10 puff al giorno, 5 al mattino e 5 alla sera).
  • 3 ml al giorno (dosaggio intensivo) = 7 puff al mattino e 8 puff alla sera.

Come assumere Cartial D:

  • 1 ml al giorno = 11 puff totali.
  • 2 ml al giorno (dosaggio ottimale) = 1 ml al mattino e 1 ml alla sera (in totale 22 puff al giorno, 11 al mattino e 11 alla sera).
  • 3 ml al giorno (dosaggio intensivo) = 16 puff al mattino e 17 puff alla sera.

Ti basterà spruzzare il gel sotto la lingua e mantenerlo in bocca per 60 secondi circa.

Semplici, immediati, efficaci: è questa attenzione ai dettagli che fa di Osidra e Cartial D soluzioni uniche nel panorama degli integratori di acido ialuronico. I nostri integratori non solo accelerano l’azione dell’acido ialuronico, ma ne preservano l’integrità chimica, offrendo risultati più efficaci rispetto ai tradizionali integratori orali, garantendo una biodisponibilità superiore e un assorbimento rapido.

Ciò si traduce in benefici tangibili per l’organismo, per la tonicità e idratazione della pelle e per il supporto ai tessuti connettivi e agli epiteli, pensate ai grandi benefici sulle mucose vaginali per chi soffre di secchezza e alle articolazioni per chi soffre di artrosi.

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Grazie alla somministrazione sublinguale, Osidra e Cartial D sono degli alleati insostituibili per chi cerca una soluzione avanzata e innovativa, capace di agire rapidamente e con maggiore intensità, offrendo un miglioramento visibile in tempi ridotti.

Conclusioni

Che tu scelga di utilizzare l’acido ialuronico per via topica, attraverso infiltrazioni mirate o con integratori, è importante ricordare che ogni metodo ha il suo scopo specifico.

Per un consumatore attento alla propria salute, il cui obiettivo è un miglioramento complessivo, dall’idratazione della pelle alla lubrificazione delle articolazioni, la biodisponibilità è l’unica cosa da tenere in considerazione, perché è ciò che traduce le promesse del prodotto in efficacia reale.

Immagina di prendere un integratore che promette di migliorare l’idratazione della pelle o la mobilità articolare. Se l’acido ialuronico viene assorbito in modo inefficace (come avviene con alcuni integratori orali), i risultati saranno deboli o addirittura impercettibili. Al contrario, una maggiore biodisponibilità, come quella offerta dall’assorbimento sublinguale di Osidra e Cartial D, garantisce che il principio attivo arrivi là dove serve, nella concentrazione massima per fare davvero la differenza.

Quindi, quando ci chiediamo come usare l’acido ialuronico per ottenere risultati ottimali, la risposta risiede non solo nel “cosa” usiamo, ma anche nel “come”. L’assorbimento sublinguale rappresenta una rivoluzione nell’ambito degli integratori, offrendo un’efficacia superiore rispetto ai tradizionali metodi di somministrazione per via intestinale.