Le articolazioni
Artrosi
L’artrosi o osteoartrosi è una malattia articolare cronica e degenerativa caratterizzata da lesione e perdita graduale della cartilagine articolare. Può colpire qualsiasi articolazione, ma interessa prevalentemente le mani, le ginocchia, le anche e la colonna vertebrale e tende gradualmente a peggiorare con il tempo. Trae origine da un difetto nel fisiologico equilibrio che alterna processi degradativi a processi rigenerativi della cartilagine articolare.
Osteoartrosi idiopatica e osteoartrosi secondaria
I principali fattori di rischio
- L’età: la malattia è rara prima dei 40 anni, mentre circa l’80% delle persone sopra i 55 anni mostra segni radiologici di osteoartrosi, pur non lamentando sintomi o limitazione articolare;
- Il sesso femminile: le donne sviluppano la malattia 2-3 volte più degli uomini;
- L’obesità: l’unico fattore di rischio modificabile. La perdita di peso influenza molto positivamente il rischio di osteoartrosi.
Le donne obese sono maggiormente predisposte a sviluppare osteoartrosi del ginocchio e dell’anca e presentano un rischio di sviluppare l’artrosi delle mani 2-3 volte maggiore delle donne normopeso. Ad ogni modo, l’obesità ha un ruolo fondamentale nel peggiorare il dolore e la disabilità nei pazienti con osteoartrosi, che al contrario beneficiano molto dalla perdita di peso.
Altri fattori di rischio
Attività fisica o lavorativa usurante
L’esercizio moderato e regolare in persone con articolazioni normali sembra invece proteggere dall’osteoartrosi.
Ereditarietà e fattori genetici
Fattori ormonali
Sistema circolatorio
Fattori metabolici
Clima
I sintomi
Il dolore e la rigidità articolare dopo immobilizzazione (il sonno notturno, ad esempio) sono i sintomi prevalenti dell’osteoartrosi, correlati alla fase infiammatoria che caratterizza la patologia.
Terapia
I sintomatici sono gli analgesici e gli antinfiammatori non steroidei, rapidi sul dolore ed efficaci sulla flogosi, ma a rischio di effetti collaterali, e i corticosteroidi, più conosciuti come cortisonici, che possono essere indicati per via generale a basso dosaggio, solo se vi è un’intensa reazione infiammatoria e edematosa, e per via intrarticolare, se vi è versamento intrarticolare (ma ciò comporta un alto rischio di effetti collaterali).
I farmaci “di fondo”, detti sysadoa (symptomatic slow acting drugs for osteoarthitis), sono farmaci naturali ad azione lenta e quasi del tutto privi di effetti collaterali. Fra questi si annovera anche l’acido ialuronico che, iniettato per via intrarticolare, ha una buona efficacia sui sintomi, con effetti che possono durare per alcuni mesi. Ciò dipende dal fatto che il liquido sinoviale, nei soggetti in condizioni normali, contiene elevate quantità di acido ialuronico e pertanto l’assunzione per via intrarticolare nei pazienti affetti da osteoartrosi, restituisce un quadro fisiologico accettabile.
Nei casi con severa componente infiammatoria, è indicata anche l’idrossiclorochina, un farmaco immuno-modulante.
Tra le cure fisiche sono consigliate quelle di tipo antalgico, in particolare le TENS o le cure termali come la fangoterapia.
Fra i trattamenti chirurgici oggi maggiormente impiegati si segnalano: la sinoviectomia artroscopica, indicata per i soggetti affetti da osteoartrosi infiammatoria che non risponde ad altri trattamenti o l’artroprotesi, indicata per i soggetti che lamentano dolore e grave limitazione funzionale non controllati dalla terapia farmacologica e non farmacologica.
L’intervento di osteotomia tibiale di riallineamento del ginocchio, che può spostare la pressione sulla cartilagine più sana, può essere raccomandato nei pazienti più giovani e attivi.