È sempre bello ritrovarsi in un periodo di festa come la Pasqua per riposare, incontrare parenti e soprattutto abbuffarsi! Dopo la Quaresima, risulta particolarmente complesso privarsi di mangiare determinati cibi, soprattutto i dolci. La cultura italiana, da questo punto di vista, difficilmente riesce a resistere allo zuccotto pasquale o alle pardulas, e di certo in generale alla pletora di dolci che il periodo pasquale offre. È importante, in questa sede, rimarcare quali siano le contro indicazioni dei dolci, che sebbene riempiano di zucchero e senz’altro di gioia, non fanno proprio benissimo all’organismo umano e per questo motivo vanno consumati con cautela.
In prima istanza, bisogna sottolineare come i dolci (al pari dei carboidrati) contengono glucosio, fonte di energia per l’organismo. La glicemia (cioè il livello di glucosio nel sangue) viene mantenuta in balance grazie ad alcuni ormoni come l’insulina, ma se questo equilibrio viene meno non c’è solamente il rischio di incorre in problemi cardiaci, ma anche quello di incontrare una diagnosi di diabete o di “prediabete”. Ora, nei casi in cui la produzione di insulina è molto elevata appunto per fronteggiare l’iperglicemia (eccessiva concentrazione di glucosio nel sangue) è possibile che finisca col determinare un brusco calo glicemico (ipoglicemia reattiva), che rappresenta un forte stimolo alla comparsa del senso di fame. Praticamente, accade che gli zuccheri vengono assorbiti talmente in fretta che l’individuo avverte la fame ancor prima che l’organismo abbia avuto la possibilità di utilizzarli a fini energetici. La prima analisi è, dunque, di natura metabolica.
In seconda istanza bisogna considerare una questione apparentemente scontata ma molto importante; mangiare dolci fa ingrassare. E non solo, mangiare dolci ostacola anche la perdita di peso. Questo accade poiché i dolci hanno di fatto una corsia preferenziale per trasformarsi in grasso in quanto contengono tante calorie, e quando si verifica la condizione tale per cui le calorie assunte sono di più di quelle consumate, il risultato sarà visibile nel girovita.
Mangiare dolci non sazia e crea dipendenza. Altra affermazione tanto crudele quanto vera. A chi non è mai capitato di imbattersi in un pacco di biscotti o in una confezione di gelato e non fermarsi mai? Oppure, al termine di un lungo pasto affermare che “c’è sempre spazio per il dolce”; tutto a discapito dell’organismo che continua a raccogliere calorie e zuccheri. Questo accade perché gli zuccheri contribuiscono alla produzione del fantomatico ormone del buonumore, la seratonina.
Sì, i dolci riempiono di felicità, ma sempre meglio non esagerare.