In oculistica, si ricorre all’acido ialuronico per la preparazione di colliri o pomate oftalmiche al fine di favorire la cicatrizzazione della congiuntiva dopo un trauma.
In chirurgia otologica, l’acido ialuronico è soprattutto diretto alla riparazione delle perforazioni a carico della membrana timpanica, una condizione che può creare problemi come le otiti ricorrenti.
Ricerche recenti evidenziano la possibilità di servirsi dell’acido ialuronico come una terapia innovativa per l’ingegneria tissutale. Utilizzato sotto forma di apposite membrane, infatti, ha mostrato la capacità di ricostruire tessuti lesionati da ustioni di II e III grado. La stessa efficacia cicatriziale è stata sperimentata sulle ulcere del piede diabetico.
Un effetto simile lo si ha pure nelle stomatiti aftose. Anche in questo ambito alcuni studi hanno evidenziato inequivocabilmente il miglioramento del quadro sintomatico dei pazienti sia sul dolore che sulla riduzione delle ulcere del cavo orale.
Altri studi hanno dimostrato che l’acido ialuronico è coinvolto anche nei processi di proliferazione ed accrescimento di peli e capelli, aprendo nuovi orizzonti nell’impiego cosmetico di questa importante sostanza.
In cosmesi rientra nella formulazione di creme dall’azione antiage, antirughe e idratante.
In nutraceutica, la molecola viene utilizzata per la preparazione di integratori antiage o nei cosiddetti sysadoa, terapie naturali ad azione lenta per l’artrosi, da assumere per via orale.